Senziente è una parola che fa parte da secoli della filosofia e della religione, ma cosa vuole dire? Vediamolo insieme.
Il termine senziente si utilizza spesso a sproposito in quanto non se ne conosce il reale significato. Questo aggettivo deriva dal latino e da secoli indica un essere dotato di capacità di sensazione. L’espressione è ampiamente utilizzata in filosofia e anche nella religione, nel diritto e nella bioetica. Vediamo nel dettaglio qual è il suo significato e alcuni esempi d’uso che permettono di chiarire cosa vuole dire.
- Origini: dal latino sentiens, composto da -entis, participio presente di sentire.
- Quando si usa: per indicare un essere dotato di sensi e sensibilità.
- Lingua: italiano.
- Diffusione: in Italia.
Il significato di senziente
Senziente indica letteralmente un essere dotato di sensi e di sensibilità, dunque un’entità con capacità si sensazione. Questa parola di utilizza nella lingua italiana da molti secoli. In particolare, l’espressione viene utilizzata in ambito filosofico principalmente nel Settecento e nell’Ottocento. Proprio in questo periodo, infatti, si utilizza per le teorie sull’autocoscienza.
Il termine viene usato anche nel diritto e soprattutto nella religione. Esistono difatti alcune religioni orientali come il buddismo, l’induismo, il giainismo e il sikhismo che riconoscono anche esseri non umani come senzienti. Ad esempio, nel giainismo è riconosciuto in questo modo l’acqua.
Nel presente la bioetica discute molto in merito all’intelligenza artificiale. C’è infatti chi ipotizza che la cibernetica possa diventare in grado di sviluppare delle macchine senzienti. L’ipotesi viene coltivata da anni dalla cinematografia e dalla letteratura fantascientifica, ma tanti credono possa diventare realtà.
Esempi d’uso
Vediamo dunque alcuni esempi d’uso in casi pratici per capire meglio come utilizzare la parola in modo corretto:
“Sei una persona senziente e per questo motivo riesci a percepire meglio il mondo che ti circonda”.
“Alcune volte ti comporti da vero menefreghista: sembri quasi un essere poco senziente!”.
“Alla fine Lucrezia è un essere senziente e ha deciso di sposare Gianni, per cui non devi preoccuparti tanto per il loro matrimonio”.